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mercoledì 21 luglio 2010

Cartelle esattoriali pazze. Un'estorsione sistematica ai danni dei cittadini?

Di Solange Manfredi

In questo blog abbiamo scritto di vicende gravi (c.d. misteri) che hanno coinvolto direttamente una parte della popolazione in maniera durissima.

Purtroppo altrettanto spesso abbiamo visto come il comportamento tenuto dalle istituzioni sia stato, nel migliore dei casi e per usare un eufemismo, imbarazzante.

Il lettore avrà ricordato, o sarà venuto a conoscenza di fatti che, seppur gravissimi, coinvolgevano altri e avrà fatto i debiti scongiuri sperando di non trovarsi mai in situazioni analoghe.

Il problema che però sfugge al lettore è che, se “nel grande” queste vergogne sono maggiormente visibili, nel piccolo sono quotidiane e lo colpiscono direttamente senza che neanche se ne renda conto derubandolo e lasciandolo praticamente senza difesa.

Abusi a cui siamo così abituati che, in molti casi, non ce ne rendiamo neanche conto.




La situazione, comunque, cambia di poco quando ce ne rendiamo conto perché siamo, nei fatti, privati di adeguato strumento di difesa.

Per chiarire quanto appena affermato si possono esaminare tante, troppe, situazioni.

Esaminiamone una per tutte: lo scandalo delle cartelle esattoriali pazze, e vediamo come la vessazione si è evoluta e perfezionata in questi anni divenendo un meccanismo diabolico.

CARTELLE PAZZE

Innanzitutto chiariamo cosa sia una cartella pazza. E’ una cartella esattoriale che, notificata da una società di riscossioni tributi, vi comunica che siete debitori dello Stato per un determinato importo.

Poiché risulta che siete debitori di tale importo da lungo tempo, alla somma vengono imputati interessi e sanzioni.

Dal giorno della notifica avete 60 giorni per pagare (termine brevissimo) altrimenti vi verranno ipotecati e/o pignorati i beni.

Il problema è che le cartelle pazze sono sbagliate. Voi non dovete quell’importo.

Ma se un computer ha impiegato pochi secondi per rendervi debitori di importi non dovuti l’iter per farsi annullare tali cartelle non solo è laborioso ma anche molto caro.

Inoltre molti non si accorgono neanche che tale importo non è dovuto. Si fidano dell’amministrazione.

Per chi si accorge che qualcosa non va inizia il calvario. Si reca dalla società di riscossioni per ottenere chiarimenti (spesso con scarso successo) con attese eterne e giorni di lavoro persi.

Per farsi annullare la cartella esattoriale sbagliata si deve rivolgere, pagando, ad un professionista per redigere il ricorso da presentare alla commissione tributaria.

Per depositare il ricorso deve pagare bolli (altri soldi allo Stato), ecc..

Ma si possono creare situazioni ancora più gravi.

PERDERE LA CASA.

In una trasmissione televisiva, qualche settimana fa, si è saputo che molte famiglie in Italia, di cui i casi più eclatanti in Campania, hanno saputo che la loro casa era stata venduta all’asta solo quando si sono viste recapitare un avviso di sfratto dal nuovo proprietario.

Il loro immobile era stato venduto all’asta, per un presunto credito di poche centinaia o migliaia di euro vantato da una società di riscossioni, senza che a loro fosse mai stata notificata alcuna richiesta di pagamento.

Tale abuso ha colpito così tante famiglie che si sono costituiti addirittura dei comitati vittime.

Questo probabilmente non è che l’evoluzione del meccanismo. Mi spiego.

Vi sono persone che, se si accorgono che rubare od estorcere denaro non comporta conseguenze, o se le comporta sono minime e trascurabili, mentre il guadagno è enorme, probabilmente non solo continueranno a delinquere, ma escogiterranno un modo per evitare anche quelle minime conseguenze sino ad allora patite.

Negli ultimi 10 anni si calcola che le cartelle pazze notificate ai contribuenti siano state circa 37, 7 milioni. Un numero enorme.

A fronte di questa vergogna non è successo nulla, assolutamente nulla. Alcuni contribuenti hanno accettato di anticipare spese superiori all’importo dovuto per tutelare i propri diritti, i più hanno preferito pagare somme che non dovevano.

Il guadagno, per contro, dello Stato è stato impressionante.

Facciamo due conti. Poniamo che, mediamente, l’importo non dovuto richiesto per ogni cartella sia di 500 euro. Quanto fa 500 euro per 37,7 milioni di cartelle? 18.850.000.000 euro

Tanto ha incassato lo Stato in questi 10 anni per cifre non dovute estorte ai cittadini.

Ora visto l’enorme quantità di cartelle esattoriali sbagliate emesse c’è da chiedersi se tali errori siano casuali o voluti.

Il DUBBIO: ASSOCIAZIONE A DELINQUERE?

Qualche mese fa una società per la riscossione mi notificava due cartelle di riscossione tributi per un totale di più di 3.000 euro.

Ritenendo la richiesta illegittima proponevo ricorso alla commissione tributaria.

Fortunatamente, trattandosi del mio lavoro, non ho dovuto pagare un legale per redigere il ricorso, ma ho dovuto sostenere le spese per le marche da bollo e il domiciliatario. Inoltre il tempo per redigere il ricorso avrei potuto impiegarlo per svolgere altri lavori retribuiti e quindi ho, comunque, subito una perdita.

La società costituendosi correggeva immediatamente gli errori (od orrori) e la richiesta scendeva a circa 1.000 euro (neanche quelli secondo me dovuti).

Comunque ciò che è certo è che la società di riscossioni aveva commesso un errore che aveva portato a chiedermi tre volte tanto, errore ammesso dalla stessa in giudizio.

Passano pochi mesi e mi vedo notificare altra cartella, sempre dalla stessa società di riscossioni, sempre con gli stessi errori (od orrori).

Strano, eppure la società di riscossioni sa perfettamente che tali richieste sono illegittime, lo ha confermato anche davanti alla commissione tributaria. Se è così allora perché continua a chiederle?

Mi assale, dunque, un dubbio. E se la società di riscossione sapesse perfettamente ciò che chiede è illegittimo ma continuasse a farlo forte della sua posizione (se non paghi entro 60 giorni ti posso vendere la casa all’asta, fermare l’auto, ecc..) e delle enormi spese che il cittadino dovrebbe affrontare per far valere i suoi diritti?

Certo che se la società di riscossione sapesse che tali cifre non sono dovute e dolosamente continuasse a chiederle commetterebbe un reato.

Probabilmente sarebbe corretto qualificarlo come estorsione.

L’EVOLUZIONE DEL MECCANISMO: S.R.L.

Da giurista mi sono chiesta quale tutela abbia il cittadino contro questi abusi e che rischio corra chi li commette…. qui arriva la sorpresa: negli ultimi anni la riscossione di questi tributi viene data a società esterne all’amministrazione. Perché? Proviamo a fare una ipotesi.

Poniamo che la società di riscossione abbia sbagliato, volutamente o no, milioni di cartelle.

Poniamo che la società di riscossione, e quindi lo Stato, grazie a questi errori abbia intascato illegittimamente miliardi di euro.

Una volta accertato l’inganno, o l’errore, il cittadino ha diritto al risarcimento del danno.

Ed ecco la sorpresa.

E’ la società di riscossioni, ovvero la società che ha emesso la cartella illegittima e quindi cagionato il danno al contribuente con conseguente obbligo di risarcirlo è in molti casi, è una splendida s.r.l., ovvero società a responsabilità limitata. Ciò significa che risponderà limitatamente al capitale versato ed il capitale versato, probabilmente, sarà di 10.000 euro. Il gioco è fatto. Nessun risarcimento del danno (e in alcuni casi i danni possono essere ingentissimi, si pensi solo ai casi citati in apertura articolo dove persone hanno perso la casa, l’azienda, ecc...).

Ora c’è da domandarsi se queste società a responsabilità limitata (costituite normalmente con delibere comunali e che spesso hanno come socio unico proprio il Comune) alle quali viene conferito il servizio di accertamento e riscossione delle entrate, siano necessarie, o siano solo un escamotage adottato per ottenere illecitamente più soldi senza correre il rischio, una volta scoperti, di dover pagare i danni degli illeciti commessi.

L’IMPROPONIBILE DIFESA

Al di là del dubbio resta comunque un dato certo: il contribuente è lasciato senza una accettabile difesa. Infatti il cittadino che, a fronte di una cartella esattoriale sbagliata, volesse far valere i suoi diritti e pagare il giusto dovrebbe fare:

1. esposto alla Procura della Repubblica (nel caso in cui sospetti il dolo)

2. ricorso alla Commissione tributaria (Una volta stabilito che la richiesta della cartella esattoriale è illegittima il contribuente ha diritto anche al risarcimento del danno. In un paese normale la commissione tributaria che dovesse rendersi conto dell’errore dovrebbe anche stabilire il quantum di risarcimento. In Italia no. Il contribuente deve rivolgersi ad altro giudice e iniziare nuova causa davanti al tribunale civile. Altre spese);

3. azione di risarcimento danni davanti al Tribunale civile contro la società di riscossione ottenere il risarcimento del danno (che difficilmente otterrà essendo la società una s.r.l.)

Nella sostanza dovrebbe azionare almeno 3 procedimenti diversi che, con i diversi gradi, possono arrivare a 9. Il tutto per tutelare i propri diritti violati dall’emissione di una cartella esattoriale illegittima, senza speranza di poter ottenere alcun risarcimento del danno, seppur dovuto, perchè la società di riscossioni è una s.rl..

Tale difesa, sia per tempi che per costi e risultato, equivale a non dare effettiva tutela al contribuente.

DIRITTI COSTITUZIONALI ADDIO

Certo restano ancora dei dubbi sul fatto che questo meccanismo sia voluto.
Non è detto che l’emissione sistematica di cartelle esattoriali pazze sia voluta.
Non è detto che la tutela data al cittadino sia volutamente così complicata.
Non è detto che la riscossione dei tributi venga data a società a responsabilità limitata per non dover risarcire ai contribuenti i danni cagionati dalle cartelle pazze.

Tutto ciò non è detto che sia studiato e voluto. Però una cosa lascia perplessi (ed in diritto penale indizi gravi, precisi e concordanti costituiscono una prova)

Pochi mesi fa una sentenza della Corte Costituzionale ha stabilito che le cartelle esattoriali che arrivano al contribuente prive dell’indicazione del funzionario responsabile sono nulle.

La cosa è stata salutata con favore. Finalmente, il contribuente poteva almeno sapere chi era responsabile di quella cartella pazza. Evviva.

La gioia è durata poco, come la tutela del contribuente.

Immediatamente i nostri politici si sono attivati per privare il contribuente di un suo diritto costituzionale. Infatti con il comma 4 ter dell’articolo 36 delle legge di conversione del Decreto Milleproroghe viene stabilito che: La causa di nullità di una Cartella di pagamento priva dell’indicazione del responsabile del procedimento viene riconosciuta solo dal 1 giugno 2008”.
Come a dire. Questo è un tuo diritto costituzionale, ribadito (visto che l’abbiamo violato) da una sentenza ma, per ora, non se ne fa nulla. Per ora, anche se la cartella è nulla, non puoi impugnarla, devi pagare.

Non voglio scendere nel dettaglio giuridico di questa ennesima vergogna. Di questa ennesima violazione dei diritti costituzionali dei cittadini. E’ solo una delle tante.

Ma la domanda è: perché?

Come abbiamo detto, probabilmente, si tratta di una estorsione sistematica ai danni dei cittadini, organizzata dallo Stato, con i politici che non solo avallano questa situazione, ma addirittura si attivano per perpetrarla in aperta violazione dei diritti costituzionali. Una estorsione che, probabilmente, permette allo Stato di incassare miliardi di euro illecitamente senza dover correre il rischio di pagare neanche i danni delle sue estorsioni. Geniale no?

Questo è solo un esempio degli abusi cui tutti i cittadini sono vittime da parte delle Istituzioni.

Certo i cittadini che si sono imbattuti, spesso a causa del loro lavoro (giornalisti, magistrati, poliziotti, addetti radar, ecc…), in traffici di armi, battaglie aeree, collisioni navali, ecc.. hanno pagato con la vita l’esser stati testimoni.

Certo ci sono cittadini che hanno pagato, e stanno pagando, con la vita il fatto di aver vestito una divisa ed essere andati a combattere senza le protezioni che lo Stato sapeva di dover dar loro perché esposti all’uranio impoverito.

Ma pensare che tutte queste cose siano fenomeni isolati, pensare che basti farsi i fatti propri per non avere problemi (“chi si fa i fatti propri campa cento anni”) ritengo sia un errore.

Pensare che questi potenti si accontentino di guadagnare con grandi reati che toccano solo parte della popolazione, è un errore. Questi potenti, una volta capito che si può fare qualsiasi cosa, capito che il cittadino si può massacrare quotidianamente tanto non succede nulla, continuano a farlo. Ed a farlo sempre più pesantemente e vergognosamente.


1 commento:

  1. ma....dopo aver letto tutto questo,aver scoperto tutto questa "GENIALITA'"da parte dello stato...ancora una volta la domanda è la medesima...
    "che possiamo fare??"
    mi rispondo da solo.....NIENTE!

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